Con ordinanza n. 1107/2023 la Corte di Cassazione si è espressa a favore della tutela, ai sensi del Legge sul diritto d’autore, di un’opera grafica utilizzata come scenografia del Festival di Sanremo, senza autorizzazione dell’autrice. L’emittente televisiva, il cui ricorso è stato respinto, oltre a risarcire il danno all’autrice dell’opera, dovrà rimuovere le immagini del programma dal proprio sito internet.
L’opera grafica oggetto di causa era una immagine digitale di soggetto floreale a c.d. “frattale”, ossia caratterizzata da una ripetizione delle forme su scale di grandezza diverse, realizzata dall’autrice mediante il supporto di un software che ne aveva elaborato forma, colori e dettagli tramite algoritmi matematici. Secondo la tesi della parte ricorrente, la “pretesa autrice” aveva solamente scelto un algoritmo da applicare e approvato a posteriori il risultato generato dal computer, senza apportare un contributo creativo.
Sebbene la Corte non abbia ritenuto di approfondire i temi giuridici connessi alla c.d. “arte digitale” implicati dalla tesi sostenuta dalla parte ricorrente, la decisione assume ciononostante un certo interesse in quanto, in via incidentale, prende posizione su un dibattito oggi particolarmente attuale, quello della tutela di un’opera realizzata con il supporto di algoritmi informatici.
La Corte ci ricorda infatti come l’utilizzo di un software per generare un’opera grafica sia circostanza di per sé compatibile con la tutela conferita dal diritto d’autore in capo all’artista, a condizione che il tasso di creatività conferito da quest’ultimo sia scrutinato con maggiore rigore per verificare se e in qual misura, nel caso concreto, l’utilizzo dello strumento abbia assorbito l’elaborazione creativa dell’artista che se ne sia avvalso.
#intelligenza artificiale #software #copyright